IN ITALIA IL DESIGN GENERA UN VALORE AGGIUNTO PARI A 3,1 MLD

In Italia il design genera un valore aggiunto pari a 3,1 Mld

Questo è quanto emerge dal report Design Economy 2024 realizzato da FONDAZIONE SYMBOLA, DELOITTE PRIVATE, POLI.DESIGN, ADI ASSOCIAZIONE PER IL DISEGNO INDUSTRIALE.

NEL DESIGN EMERGONO NUOVE FIGURE PROFESSIONALI CHE METTONO INSIEME LE COMPETENZE TRADIZIONALI LEGATE AL PROGETTO CON CONOSCENZE DI MARKETING, DI ORGANIZZAZIONE E STRATEGIA AZIENDALE E TECNOLOGIE AVANZATE.

Il 2024 è un ricco anno per il design. Solo in Italia sono sorti numerosi Festival dedicati al Design e alla cultura del progetto che abbiamo il piacere di segnalare. A fine aprile si è tenuta la seconda edizione di DESINA nella città di Napoli. DESINA è il primo Festival dedicato alla Grafica e alle Culture visive del centro-sud Italia. È nato per promuovere la condivisione delle idee e delle esperienze, per stimolare la creatività e diffondere la buona cultura del Progetto visivo, in ogni sua forma.

A seguire, segnaliamo che dal 16 al 26 maggio si svolgerà la nona edizione del Festival internazionale di visual e social design Graphic Days®️ presso gli spazi di Flashback Habitat a Torino. Un percorso espositivo, uno spazio di lavoro permanente e un calendario di eventi tra cui conferenze, workshop, live performance, dj set e attività per bambinə, nella sede principale e diffusi in città, interpreteranno attraverso due chiavi di lettura il titolo “A kind of future”.

Sempre a Maggio, Milano ospiterà la seconda edizione di BIG Biennale Internazionale della Grafica dal 23 al 26 maggio. **Trattasi di un festival diffuso dedicato al design della comunicazione visiva e alle culture visive. **Nato dall’esperienza del Milano Graphic Festival 2022, BIG ha l’obiettivo di promuovere il design della comunicazione visiva anche al di fuori della cerchia ristretta degli addetti ai lavori.

Infine, il più grande Festival di stampo europeo, European Design Awards 2024, al quale dedicheremo un intero articolo della nostra rubrica Outside, si terrà dal 30 maggio al 2 giugno a Napoli. Il più importante premio europeo dedicato al design della comunicazione, dalla sua fondazione nel 2007, non era infatti mai stato organizzato nel nostro paese. AIAP Associazione italiana Design della comunicazione visiva ne cura l'organizzazione. Cliccando qui è possibile conoscere il programma del Festival e prenotare gli eventi di interesse e partecipare alla scoppiettante ED Awards Volcanica Night.

Sull'universo design, segnaliamo cosa è emerso da Design Economy 2024:

REALACCI (FONDAZIONE SYMBOLA): “LA LEADERSHIP ITALIANA NEL DESIGN CONFERMA IL SUO RUOLO IMPORTANTE COME INFRASTRUTTURA IMMATERIALE DEL MADE IN ITALY E PROTAGONISTA NELLA SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ. NEL PIENO DI UNA TRANSIZIONE VERDE E DIGITALE IL DESIGN È CHIAMATO NUOVAMENTE A DARE FORMA, SENSO E BELLEZZA AL FUTURO. MOLTI ASPETTI DELLA NOSTRA VITA, COSÌ COME MOLTI SETTORI, MUTANO: DALLA METAMORFOSI DELLA MOBILITÀ VERSO MODELLI CONDIVISI, INTERCONNESSI ED ELETTRICI, AI PROCESSI DI DECARBONIZZAZIONE E DELL’ECONOMIA CIRCOLARE CHE STANNO CAMBIANDO L’INDUSTRIA E LE RELAZIONI DI FILIERA. I PRODOTTI, IN UN CONTESTO DI RISORSE SCARSE, DOVRANNO NECESSARIAMENTE ESSERE RIPROGETTATI PER DIVENTARE PIÙ DUREVOLI, RIPARABILI, RIUTILIZZABILI. IL RAPPORTO TRA DESIGN E SOSTENIBILITÀ È ALLA BASE DEL NUOVO BAUHAUS EUROPEO LANCIATO DALLA PRESIDENTE VON DER LEYEN PER CONTRIBUIRE ALLA REALIZZAZIONE DEL GREEN DEAL EUROPEO E ANCHE PER QUESTO L’ITALIA NE È UNA NATURALE PROTAGONISTA”.

“L’Italia rappresenta il cuore pulsante del design europeo vantando primati tra i 27 paesi UE in termini di addetti e fatturato del comparto. A distinguere il nostro Paese, oltre al primato dimensionale, c’è anche il livello di innovazione del Design Made in Italy, che è ormai ritenuto un elemento fondamentale per la competitività - commenta Ernesto Lanzillo, Partner e Leader di Deloitte Private in Italia. Per mantenere il vantaggio competitivo detenuto finora, le imprese e i progettisti del Design Made in Italy dovranno anche investire nell’Intelligenza Artificiale, una tecnologia dal potenziale straordinario che viene già sperimentata dalle aziende più all’avanguardia del settore e per la quale le competenze dei designer diventeranno sempre più importanti per mantenere un approccio human-centered”.

“Siamo stati per anni abituati a interpretare il ruolo – dichiara Cabirio Cautela, CEO Poli.design - e l’attività di un designer in chiave soprattutto manifatturiera. In uno scenario in profondo mutamento stiamo osservando invece l’emersione di figure di designer che operano come creatori di contenuti digitali, designer che manipolano aspetti organizzativi una volta appannaggio solo delle risorse umane o designer legati a nuovi ambiti come la biologia – il bio-designer - o la giurisprudenza, come il legal designer. Come POLI.design cerchiamo sempre un equilibrio tra opportunità formative legate alle industrie tradizionali e iniziative che anticipano la formazione professionisti del domani, pronti già oggi ad entrare in contesti competitivi che lavorano sulla frontiera dell’innovazione e della sperimentazione”.

“La conoscenza tempestiva e la lettura qualitativa dei dati sul design italiano – dichiara Luciano Galimberti, presidente ADI - sulla sua consistenza economica, sulle aziende che lo praticano e sulla formazione dei suoi professionisti sono un presupposto fondamentale per ogni interpretazione affidabile dei fenomeni che lo caratterizzano anno dopo anno. Per questo ADI, che del design italiano è un osservatorio diretto, partecipa con impegno al lavoro di valutazione qualitativa da cui nasce Design Economy, uno strumento efficace per raggiungere l’obiettivo centrale dell’associazione: la diffusione della cultura del progetto nel mondo della produzione e della vita sociale”.

Design e transizione verde: sostenibilità motore della crescita Il tema della sostenibilità ambientale emerge come rilevante per il settore: il livello di competenza diffuso evidenzia valori medio-alti per la quasi totalità degli operatori intervistati (88,0%, valore in crescita rispetto all’86,9% del precedente rapporto), con un picco del 96,4% per le imprese oltre 10 addetti. A conferma del rilievo del tema, ben l’74,8% dei soggetti intervistati ne sottolinea l’importanza nei progetti in corso.

**Design per il packaging e per gli allestimenti temporanei ** Considerando l’insieme delle imprese e dei progettisti intervistati, circa un terzo è impegnato attualmente in attività inerenti alla progettazione di packaging, valore che arriva al 50% se consideriamo i soli progettisti. Guardando ai materiali di riferimento, la carta o materiali a prevalenza di carta (53,2% dei casi) risulta oggi la scelta principale, e lo rimane anche per le realizzazioni del prossimo futuro, anche se con un trend in diminuzione. A seguire troviamo la progettazione di packaging effettuata impiegando materiali in plastica o a prevalenza plastica (12,8%). Anche con riferimento ai materiali transitori (allestimenti temporanei, cartellonistica, etc.), sono la carta e i materiali a prevalenza carta ad essere maggiormente utilizzati (23,4%).

Tra gli impieghi in crescita spiccano i materiali di origine bio-based (famiglia di materiali o prodotti prevalentemente polimerici che derivano da biomassa vegetale) con una quota di impiego più che raddoppiata nelle previsioni di utilizzo nei prossimi tre anni, passando da 9,2% a 19,9%. Nella scelta di carta e cartone come materiali di progetto sostenibili viene sottolineata in particolare dagli operatori del design l’importanza della certificazione degli stessi come provenienti da foreste gestite in modo sostenibile (FSC, PEFC, ecc.), sottolineata da quasi la metà degli intervistati (47,0%).

Nuove figure emergenti del design Novità di questa edizione è l’approfondimento volto ad individuare le figure emergenti legate al design in Italia. Lo studio ha portato all’individuazione di 20 nuove figure professionali emergenti che evidenziano come il campo del design si intrecci con l’innovazione, l’organizzazione e le tecnologie, confermando la natura mutevole e interdisciplinare del progettista.

L'Italia segue una tendenza globale che vede i designer spostarsi in ambiti diversi da quelli tradizionali della progettazione, a dimostrazione che le competenze del mondo della progettazione sono versatili e applicabili ad una vasta gamma di nuovi settori emergenti. In parallelo, anche le figure tradizionali della progettazione legate al disegno industriale, architettura, arredo, moda – sono in trasformazione ibridando competenze tradizionali legate al progetto con quelle di marketing, organizzazione e strategia aziendale, tecnologie avanzate.

Tra le figure emergenti del design, quelle con cui ha maggiore familiarità il segmento dei progettisti, troviamo professioni transdisciplinari come il material designer, il designer per l’accessibilità e l’inclusione e il design engineer. Diversamente, le imprese hanno maggiore familiarità con figure più verticali e specifiche quali il digital content strategiste l’information designer. Sia i progettisti che le imprese sono concordi sulla rilevanza della figura emergente del prompt designer/designer for AI, in grado di creare un ponte tra tecnologia ed esigenze pratiche dei clienti.

La formazione italiana nell’ambito del Design Nell’anno accademico 2022/2023 hanno attivato corsi di studio in discipline del design 95 istituti, 3 in più rispetto la precedente rilevazione. Tra questi ci sono 30 Università (di cui 20 pubbliche e 10 private) 26 Altri Istituti autorizzati a rilasciare titoli AFAM, 20 Accademie di Belle Arti, 13 Accademie Legalmente Riconosciute e 6 ISIA, per un totale di 344 corsi di studio, distribuiti in vari livelli formativi e in diverse aree di specializzazione. Rispetto all’anno precedente, cresce del 5% il numero di corsi accreditati e attivati e del 3% il numero degli istituti, in particolare nel caso delle Università e delle Accademie di Belle Arti e Legalmente Riconosciute. A crescere non sono solo gli istituti e i corsi attivati ma anche la domanda e il numero degli studenti pari a 16.423, cioè l’8,6% in più rispetto al precedente anno accademico.

Questa crescita è calmierata dagli ingressi contingentati in quasi tutte le tipologie di istituti. Ad esempio, per i corsi di laurea universitari, la maggior parte sottoposti al vincolo del numero programmato, aumenta il numero di iscrizioni al test di ingresso che supera di quattro volte i posti disponibili, con una media nazionale di 2,5 domande per ciascun posto e punte di oltre 6 nel nord Italia. Rapporto costante negli anni nonostante la crescita dei corsi di studio attivi. L’analisi della distribuzione geografica degli istituti e degli studenti iscritti al primo anno offre una fotografia dei luoghi della formazione del design. In generale, si conferma un’ampia diffusione su tutto il territorio italiano con diversi livelli di concentrazione. Sebbene in numeri assoluti questa sia maggiore al Nord (40% di istituti e 56% di studenti), la dinamica di crescita dei nuovi studenti iscritti premia in particolar modo il Centro (+25,6% nell’ultimo biennio e +16,5% nell’ultimo anno) e il Sud e le Isole (+13,6% rispetto allo scorso anno).

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